John Coltrane – Il suono come ricerca spirituale
“Ogni nota è una preghiera, ogni assolo un pellegrinaggio.”
Origini e formazione
Nato il 23 settembre 1926 a Hamlet, North Carolina, John Coltrane cresce in un ambiente segnato dalla musica e dalla spiritualità. Dopo gli studi alla Ornstein School of Music e alla Granoff Studios di Philadelphia, entra nel mondo del jazz come sideman, suonando con Dizzy Gillespie e Johnny Hodges.
La svolta arriva con Miles Davis, nel celebre quintetto degli anni ’50, dove Coltrane affina il suo stile e inizia a esplorare territori sonori più profondi.
La voce del sax tenore
Coltrane non suona: cerca. Il suo sax tenore è uno strumento di indagine, di elevazione. Con Giant Steps (1960), dimostra una padronanza armonica vertiginosa. Ma è con A Love Supreme (1965) che raggiunge la vetta mistica: un’opera spirituale, un inno alla trascendenza.
Ogni assolo è una spirale, ogni frase musicale una meditazione. Coltrane non vuole intrattenere: vuole trasformare.
Ricerca e trascendenza
Negli ultimi anni, Coltrane abbandona le strutture convenzionali e si immerge nell’improvvisazione libera. Dischi come Ascension e Interstellar Space sono viaggi cosmici, dove il suono diventa energia pura.
La sua musica si avvicina alla filosofia, alla religione, alla fisica. È un linguaggio che supera il jazz, che parla direttamente all’anima.
Eredità e influenza
John Coltrane muore il 17 luglio 1967, a soli 40 anni. Ma la sua voce non si spegne. È il santo del jazz, il mistico del sax, il ponte tra tecnica e spiritualità.
La sua influenza è ovunque: nei musicisti che cercano il senso profondo del suono, nei compositori che vogliono raccontare l’invisibile, nei poeti che ascoltano il vento.
Parole sospese
“Coltrane non suonava per riempire il silenzio, ma per ascoltarlo meglio.”
Playlist consigliata
- Giant Steps
- Naima
- A Love Supreme
- My Favorite Things
- Interstellar Space